Condottiero italiano. Nato da una nobile famiglia di origini antiche,
filospagnola per consuetudine, in età ancora giovanissima ottenne il
comando di una compagnia di balestrieri, con la quale appoggiò Ferdinando
II contro Carlo V, senza abbandonarlo neppure dopo la sconfitta. Quando le sorti
degli Aragonesi volsero al meglio, prese parte al loro fianco all'assedio di
Gaeta, combatté nelle Marche nel 1497, poi in Campania e in Puglia
nell'esercito di Gonzalo de Cordoba. La sua fama è però legata
alla vittoria conseguita contro i Francesi nella disfida di Barletta, il 13
febbraio 1503. In seguito combatté ancora contro i Francesi a Cerignola,
a Capua, sul Garigliano. Dopo un soggiorno in Spagna, tornò a Napoli nel
1505 e venne arrestato con l'accusa di essere implicato in una congiura.
Liberato, si trasferì in Spagna, dove morì. Divenuto quasi subito
il simbolo del valore delle armi italiane contro la supremazia dello straniero,
in epoca risorgimentale la sua figura ispirò il romanzo storico
Ettore
Fieramosca di Massimo D'Azeglio (Capua 1476 circa - Valladolid 1515).